Nella lotta contro la resistenza antibiotica la necessità di un approccio globale e armonizzato è sempre maggiore. Le due ricerche “Bridging the gap between humAn and animal suRveillance data, antibiotic poliCy, and stewardsHip – ARCH” e “Global Antimicrobial resistance Platform for ONE Burden Estimates (GAP-ON€)” coordinate rispettivamente dalla Prof. Evelina Tacconelli, direttrice della sezione di Malattie infettive del Dipartimento di diagnostica e sanità pubblica dall’Università di Verona e dalla Prof. Luigia Scudeller, direzione scientifica dell’unità di epidemiologia e biostatistica dell’ IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, mirano a creare una solida cooperazione tra diverse discipline e a realizzare strumenti pratici e linee guida che favoriscano il corretto uso di antibiotici in diversi ambiti e realtà socio-economiche.
I progetti, entrambi finanziati da JPIAMR (The Joint Programming Initiative on Antimicrobial Resistance) hanno in comune un approccio One Health e il coinvolgimento di un team multisettoriale formato da ricercatori e organizzazioni di tutto il mondo.
40 esperti provenienti da 12 Paesi si sono incontrati presso la sala congressi di Villa Quaranta a Verona il 24 e 25 ottobre 2019 con lo scopo di discutere e sviluppare linee guida internazionali per l’implementazione di team di stewardship antibiotica in campo umano e veterinario. La conferenza, organizzata con la preziosa collaborazione del personale tecnico-amministrativo del Dipartimento di diagnostica e sanità pubblica dell’Università di Verona, è stata aperta dal Dott. Mario Saia, responsabile per il Piano Nazionale di contrasto dell’Antibiotico-resistenza (PNCAR) della Regione Veneto, dalla Dott.ssa Maria José Ruiz Alvarez, responsabile dei progetti JPI-AMR per il Ministero della Salute e dal Prof. Paolo Fiorini, delegato del Rettore dell’Università alla Progettazione e sviluppo della ricerca dell’Università di Verona.
Le discussioni e gli scambi di idee tra medici e veterinari avvenute durante questi due giorni sono davvero la prova di come attraverso la multidisciplinarietà si possa contribuire a migliorare parallelamente la qualità della vita e delle cure mediche nell’uomo e negli animali” - commenta la Prof. Evelina Tacconelli - “e di quanto tale multidisciplinarietà possa e debba essere applicata nella lotta contro l’antibiotico-resistenza.
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