Il presente progetto ha l’obiettivo di utilizzare tecnologie altamente informative, come la proteomica, al fine di apprendere nozioni dettagliate sulla patogenesi del linfoma a cellule del mantello (MCL), analizzando linee cellulari da esso derivate e campioni tumorali. Intende inoltre valutare il possibile utilizzo di terapie innovative a bassa tossicità tramite studi in vitro. Per raggiungere gli scopi prefissati, il progetto poggia su tre cardini: una tecnica ad alta risoluzione (approccio proteomico con tecnica 2D-PAGE accoppiata a spettrometria di massa/massa), la disponibilità di linee cellulari di linfoma a cellule del mantello (di cui una creata e caratterizzata nel nostro laboratorio) e la disponibilità di un’ampia banca di campioni patologici umani sia fissati che congelati per la validazione dei dati ottenuti in vitro. Tre sono gli obiettivi proposti: il primo consiste nella caratterizzazione proteomica completa di linee cellulari (MAVER-1, Granta-519, Jeko-1, Rec-1, UPN-1, UPN-2, Mino, JVM-2, HBL-2, NCEB-1, L128) al fine di conoscere il patrimonio molecolare comune di queste linee, rappresentativo del linfoma a cellule del mantello, ed identificare marcatori surrogati di alterazioni citogenetiche con significato prognostico; il secondo consiste nella validazione dei risultati utilizzando campioni di tessuto neoplastico, sia con tecniche di proteomica su campioni congelati, sia con tecniche immunoistochimiche su un grande numero di campioni fissati (anche con l’ausilio della tecnologia delle micromatrici tissutali); il terzo consiste nel valutare la sensibilità di queste linee cellulare a farmaci innovativi a bassa tossicità, come il resveratrolo e la tricostatina A.