L’autismo è un disordine comportamentale caratterizzato da mancanza o riduzione di contatti sociali e di comunicazione (1). L’eziologia dell’autismo è per il momento non conosciuta. E’ probabile che siano implicati fattori genetici, ambientali, immunologici e altri ancora.
I bambini autistici presentano frequentemente sintomi gastrointestinali quali costipazione, diarrea, dolori addominali, gonfiore e in alcuni casi intolleranze alimentari. In alcuni soggetti è stata descritta anche un' insufficienza pancreatica. Per questi pazienti si riscontra una variante di patologia infiammatoria intestinale definita anche “enterocolite autistica” caratterizzata da una iperplasia delle cellule duodenali di Paneth, da una deficienza della produzione delle disaccaridasi intestinali e altri enzimi. Molti di questi bambini presentano particolarissime e squilibrate abitudini alimentari, oltre a un difficile rapporto col cibo. L’associazione tra disturbi del comportamento o alterazioni del Sistema Nervoso Centrale, come nel Parkinson, e alterazioni gastrointestinali è attualmente riconosciuta possibile e fondata su numerosi dati sperimentali, anche se la connessione SNC-intestino resta da chiarire. La flora batterica intestinale contribuisce al benessere del nostro organismo, intervenendo sulla sintesi di sostanze nutritive, sul metabolismo di sostanze endogene ed esogene, nella resistenza alle infezioni e a mantenere una buona funzionalità del tratto gastrointestinale, ad es. esercitando un effetto trofico sull’enterocita e sui villi intestinali. In alcune patologie del tratto gastrointestinale (malattie infiammatorie intestinali quali m. di Crohn, colite ulcerativa, pancreatite, ecc.) e in condizioni di stress si osservano alterazioni della flora batterica e conseguenti modificazioni di attività metaboliche (9). Lattobacilli e bifidobatteri sono microrganismi considerati svolgere un ruolo di equilibrio e di protezione sull'ecosistema intestinale, utilizzando diversi substrati, per cui si vuole definire la validità del loro impiego in condizioni gastrointestinali alterate nel bambino autistico. Questi microrganismi, definiti probiotici, possono essere somministrati in varie formulazioni, in particolare mescolati al latte, allo yogurth o ad altri prodotti alimentari di origine casearia e non che possono contenere anche sostanze ad azione prebiotica (fruttoligosaccaridi, inulina, ecc.)