Che cosa si conosce già sull’argomento
La gestione del rischio in sanità rappresenta l’insieme degli interventi atti a migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie e a garantire la sicurezza del paziente e degli operatori. Tra i rischi per la sicurezza del paziente, attribuibili al processo assistenziale, le complicanze infettive [rilevanti per alta frequenza, (5-10% in ospedale, 5% in residenze sanitarie per anziani (RSA) e 1% in assistenza domiciliare) e per impatto clinico ed economico] sono prevenibili con misure di provata efficacia. Recentemente, si è passati dalla definizione di infezioni ospedaliere - che vedeva protagonista il paziente ricoverato in ospedale e, a margine, anche il personale ospedaliero - al concetto molto più ampio e completo di infezioni correlate alle pratiche assistenziali (ICPA) che considera il rischio infettivo/biologico in modo globale, su tutti i livelli del processo assistenziale: ospedale e territorio. Da alcuni anni il territorio è diventato sede primaria di governo della domanda, di promozione della salute, d’integrazione dell’assistenza ospedaliera. Le scelte delle singole Regioni hanno generato un ampio spettro di modelli: RSA; assistenza domiciliare (programmata o integrata); ospedalizzazione domiciliare.
Nuove conoscenze che si vogliono acquisire
In fase preliminare la ricerca si propone di censire i flussi informativi riguardanti le ICPA nella rete dell’assistenza integrata territoriale: tale valutazione permetterà di verificare l’esistenza di strumenti idonei alla determinazione dei principali parametri epidemiologici riguardanti le complicanze infettive in tale ambito (database amministrativi, registri di malattia, etc). Successivamente lo studio prevede la costituzione di una scheda ad hoc per la segnalazione di ICPA, al fine di indagare modalità e determinanti di occorrenza delle stesse nella rete dell’assistenza integrata. Tale strumento andrà ad affiancare gli eventuali flussi informativi già identificati nella fase preliminare. Successivamente verrà valutata l’applicabilità dello strumento, investigandone difficoltà nella compilazione da parte degli operatori sanitari e valutandone comprensibilità, fruibilità e sinteticità. Un primo intervento formativo sarà rivolto a tutto il personale dedicato all’assistenza per sensibilizzarlo all’utilizzo dello strumento di rilevazione. Verranno poi analizzate le eventuali variazioni nella segnalazione di ICPA. Nell’ultima fase dello studio saranno somministrati interventi formativi a bassa, media e alta intensità sul personale, valutandone le ricadute sull’indicatore indagato. L’analisi permetterà l’identificazione dell’intervento più efficiente in termini di riduzione del numero di eventi avversi con il minor spreco di risorse umane ed economiche.