Un utilizzo corretto e sicuro dei farmaci risulta di particolare importanza nella fase di adattamento alla vita extrauterina, in quanto il neonato, soprattutto se pretermine, è caratterizzato da un’immaturità degli organi deputati al metabolismo e all’eliminazione dei farmaci. La maggior parte dei farmaci attualmente presenti sul mercato è priva di autorizzazione all’uso nel neonato. Ciò comporta un ampio utilizzo in neonatologia di farmaci con modalità off-label, ovvero in condizioni diverse da quelle per cui è stata autorizzata l’immissione in commercio in relazione ad età, dose, modalità di somministrazione e indicazione terapeutica. Dai dati presenti in letteratura emergono percentuali di utilizzo off-label che superano anche l’80% nei neonati ospedalizzati, in quanto spesso si tratta dell’unica alternativa terapeutica possibile. Questo non deve essere inteso come sinonimo di una pratica clinica irrazionale, in quanto spesso supportata da anni di esperienza clinica, ma può comportare una serie di rischi in relazione agli aggiustamenti di dosaggio o alle modifiche nelle formulazioni spesso necessarie. Tali rischi possono risultare particolarmente significativi a livello renale, data l’importante funzione detossificante svolta dai reni: l’immaturità delle funzioni glomerulare e tubulare che contraddistingue il neonato, soprattutto se pretermine, lo rende vulnerabile a trattamenti con farmaci potenzialmente nefrotossici. Lo scopo di questa ricerca è stato quello di ottenere più informazioni possibili sui farmaci correntemente utilizzati nella pratica medica quotidiana in ambito neonatologico, per valutarne efficacia e sicurezza. A tal scopo sono state inizialmente analizzate, in collaborazione con alcuni reparti di Terapia Intensiva e servendosi di schede appositamente predisposte, le prescrizioni dei farmaci utilizzati nel neonato a termine e pretermine con lo scopo di individuare i farmaci privi di indicazione all’uso nel neonato e quelli autorizzati ma off-label per quanto riguarda età, dose, modalità di somministrazione e indicazione terapeutica. Inoltre, è stata fatta una valutazione dell’efficacia e della tollerabilità delle terapie attuate annotando l’eventuale comparsa di reazioni avverse. Dall’analisi dei trattamenti farmacologici prescritti ai neonati esaminati (42% pretermine, 58% a termine), è emerso un 53% di prescrizioni off-label. Gli usi più comuni off-label hanno riguardato l’età (58% dei casi) e la frequenza di somministrazione (37.5% dei casi). I farmaci più frequentemente prescritti con modalità off-label sono risultati alcuni antibiotici (gentamicina, amoxicillina, piperacillina, ceftriaxone, cefixime), il salbutamolo, alcuni corticosteroidi (budesonide, betametasone, beclometasone), il paracetamolo, la ranitidina e la furosemide. Successivamente si è focalizzata l’attenzione sulla tollerabilità renale di farmaci come i FANS e alcuni antibiotici (aminoglicosidi, glicopeptidi) utilizzati frequentemente nel primo mese di vita nei neonati pretermine e potenzialmente nefrotossici. Nei neonati in trattamento con questi farmaci è stato attuato un attento monitoraggio della funzione renale, comprendente una valutazione quotidiana della diuresi e di alcuni parametri routinariamente misurati (creatininemia, azoto ureico, bilancio elettrolitico), associata alla determinazione di alcuni markers urinari di nefrotossicità (proteine a basso peso molecolare, enzimi di origine renale, prostaglandine..) ove ritenuto necessario. In particolare è stata valutata la funzione renale in un gruppo di 40 neonati pretermine sottoposti a trattamento con ibuprofene per favorire la chiusura del dotto di Botallo. A seguito del trattamento con il farmaco, è stata osservata una significativa riduzione nelle prostaglandine urinarie, sostanze protettive per il rene, ed è stata diagnosticata l’insorgenza di insufficienza renale acuta in tre soggetti. I dati raccolti hanno permesso una migliore conoscenza degli effetti dei farmaci in ambito neonatale, sia in termini di efficacia che di sicurezza: la registrazione di una serie di dati riguardanti i farmaci utilizzati nel periodo neonatale può costituire uno strumento utile di conoscenza per poter trarre delle valutazioni in merito all’adeguatezza dei dosaggi e all’efficacia delle terapie farmacologiche. Inoltre, la rilevazione della comparsa di reazioni avverse e il monitoraggio della funzione renale può fornire importanti indicazioni sulla tollerabilità delle terapie attuate in soggetti così vulnerabili.