E’ ormai riconosciuto che i disturbi mentali possono pregiudicare entrambi i sessi in eguale misura, anche se è accertato che le tipologie di disturbi che colpiscono le donne e gli uomini sono differenti.
Le donne sono proporzionalmente più sensibili alla depressione, possono intercorrere contemporaneamente in due o più problemi mentali; soffrono di disturbi alimentari; tentano con più frequenza il suicidio1. D'altro canto, gli uomini ricadono nell’alcolismo o nella tossicodipendenza, presentano maggiormente "disturbi di personalità antisociale", e sono più esposti al rischio di commettere il suicidio. Nonostante questo, non vi sono differenze tra i tassi delle gravi malattie mentali come la schizofrenia e la depressione bipolare.
Sono state proposte diverse teorie (women’s bodies, women’s personality, women’s lives)2 per spiegare le differenze di genere dei problemi di salute mentale ma ad oggi non esiste un modello interpretativo sufficientemente completo e organico.
Lo studio epidemiologico della durata di 1 anno (2008) è caratterizzato da una doppia valenza: quella propriamente di ricerca e quella di formazione.
L’intento è stato quello di creare un lavoro di ricerca che potesse rispondere ai seguenti obiettivi:
epidemiologici:
- valutare la frequenza di ciascun evento, e la frequenza dei dati socio-angrafici, per caso/controllo,
- valutare se esiste una relazione tra la frequenza di ciascun evento, e la frequenza dei dati socio-angrafici per caso/controllo,
- valutare la frequenza di ciascun evento, e la frequenza dei dati socio-angrafici per caso/controllo per tipologia di farmacie,
- valutare la frequenza di ciascun evento, i dati socio-angrafici, per terapia antidepressiva ed ansiolitica,
- definire il rapporto tra evento e distanza temporale rispetto all’insorgenza del disturbo psichiatrico e alla durata della terapia,
- definire il livello di soddisfazione della terapia antidepressiva ed ansiolitica,
- definire la correlazione tra comorbidità e lo stato depressivo,
- definire la rilevanza dell’appoggio psicologico/psichiatrico e sociale.
formativi: introdurre i farmacisti territoriali nel mondo della ricerca; formare e sensibilizzare il farmacista sui problemi psico-sociali associati alla prescrizione dei farmaci antidepressivi ed ansiolitici; creare un servizio puntiforme, costituito dalle farmacie del Veneto, quale centro di supporto e ricerca sul “disagio” delle donne.