Com’è noto, nei paesi occidentali le donne hanno un’aspettativa di vita alla nascita superiore a quella dell’uomo di circa 5 anni, tuttavia valutano il proprio stato di salute come peggiore, riferiscono più sintomi fisici e utilizzano maggiormente i servizi sanitari. Questo farebbe pensare che pur vivendo più a lungo le donne siano meno in salute. Ci sono diversi dati a supporto di questa spiegazione, tuttavia sono possibili anche altre ipotesi. Secondo Hibbard e Pope (1986) ad esempio, questo fenomeno di over-reporting potrebbe dipendere da differenze di genere nel modo in cui ‘i sintomi vengono percepiti, valutati e affrontati.
Lo studio qui presentato si propone di andare a verificare se le differenze che si riscontrano nella valutazione della salute possano essere almeno in parte attribuite al fatto che i sintomi influiscono in modo differenziale sulla valutazione della salute nei due sessi.
Risultati attesi: al termine del progetto ci si attende di aver raccolto elementi sufficienti per andare a verificare se le differenze che si riscontrano nella valutazione della salute possano essere almeno in parte attribuite al fatto che i sintomi influiscono in modo differenziale sulla valutazione della salute nei due sessi.