Effetti tossici della formaldeide. Lo studio condotto dalla Sezione di Epidemiologia e Statistica medica presentato in Regione Lombardia

Effetti tossici della formaldeide. Lo studio condotto dalla Sezione di Epidemiologia e Statistica medica presentato in Regione Lombardia
  mercoledì 16 gennaio 2019
Uno studio epidemiologico, condotto dalla Sezione di Epidemiologia e Statistica medica dell'ateneo, in collaborazione con ATS Val Padana, volto ad analizzare lo stato di salute della popolazione residente nel distretto mantovano di Viadana, è stato presentato il 16 gennaio scorso alla Commissione Sanità del Consiglio regionale della Lombardia.

L’Audizione ha richiamato l’attenzione in merito agli effetti tossici della formaldeide sulla popolazione del distretto, dove questo inquinante è emesso da impianti industriali che la utilizzano nel ciclo produttivo del pannello truciolare.

A tenere la relazione sono stati Alessandro Marcon, ricercatore nel dipartimento di Diagnostica e Sanità pubblica, e il dottor Paolo Ricci per ATS Val Padana, che attualmente coordinano l’aggiornamento dello studio epidemiologico “Viadana III” (http://biometria.univr.it/viadanastudy/files/Viadana-III--update.pdf).

Le misurazioni ambientali condotte nell'ambito dell'indagine, che ha avuto inizio nel 2005, hanno mostrato concentrazioni di formaldeide nell'aria paragonabili o addirittura superiori a quelle osservate nella città di New York da altri gruppi di ricerca (https://doi.org/10.1186/1476-069X-11-51). Le diverse indagini epidemiologiche condotte a Viadana hanno riscontrato eccessi significativi di sintomi irritativi, ricoveri per cause respiratorie, nonché livelli più alti di genotossicità nella mucosa della bocca nei bambini del distretto esposti a più alte concentrazioni di inquinanti atmosferici.

La nuova indagine “Viadana III” è pensata per monitorare la popolazione pediatrica del distretto in relazione a possibili effetti cronici delle esposizioni inquinanti e per raccogliere ulteriori dati sugli eventi avversi alla nascita e sul rischio di tumori, in particolare leucemie, anche nella popolazione adulta. I risultati dovrebbero stimolare e orientare al meglio gli interventi di prevenzione.

 

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