- Autori:
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Manfredini, Alessia
- Titolo:
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The illusory distortion of space in spatial neglect
- Anno:
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2014
- Tipologia prodotto:
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Doctoral Thesis
- Tipologia ANVUR:
- Altro
- Lingua:
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Inglese
- Parole chiave:
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Neglect; Optical illusions; space anisometry hypothesis
- Abstract (italiano):
- La teoria anisometrica dello spazio (SAH) per la sindrome del neglect postula una progressiva espansione dello spazio lungo l’emispazio controlesionale e una progressiva compressione lungo l’emispazio ipsilesionale, secondo una scala logaritmica. Tale distorsione può essere paragonata agli effetti di una famosa illusione visiva: l’illusione di Oppel-Kundt, secondo cui uno spazio percepito come pieno appare più largo di uno spazio vuoto di uguali dimensioni. Nel primo esperimento ci siamo serviti dell’illusione di O-K in due differenti sessioni sperimentali: tempi di reazione e compito di aggiustamento. I pazienti con neglect giudicano più larghi gli stimoli presentati nella porzione più compressa dello spazio rispetto a quelli presentati nell’emispazio vuoto. Secondo la teoria della costanza di grandezza di Gregory, gli stimoli presentati in uno spazio pieno sono percepiti come più larghi in quanto appaiono più lontani rispetto all’osservatore. L’illusione di O-K, dunque, potrebbe essere descritta come un’errata interpretazione della costanza di grandezza che riproduce la distorsione dello spazio dei pazienti con neglect. Nel second esperimento abbiamo testato la teoria di Gregory attraverso reali indici di profondità, grazie all’utilizzo dell’illusione di Ponzo. Secondo tale illusione la grandezza percepita di un oggetto di grandezza costante è direttamente proporzionale alla sua distanza apparente. Di conseguenza uno stimolo più lontano dovrà essere più piccolo per essere percepito delle stesse dimensioni di uno stimolo posto più vicino. A tale effetto illusorio dovrà aggiungersi l’effetto della distorsione sul piano orizzontale dei pazienti con neglect. Nella prima sessione sperimentale è stato chiesto ai soggetti di modificare la dimensione dello stimolo target posto in alto al fine di renderlo simile allo stimolo standard posto più in basso. Quando lo stimolo standard era presentato in basso a sinistra, veniva percepito dai pazienti con neglect come più piccolo rispetto alle sue reali dimensioni, quindi tali pazienti tendevano ad accorciare maggiormente lo stimolo target posto in alto. In una seconda sessione è stata cambiata la posizione degli stimoli standard, i quali sono stati posizionati in alto ed è stata ridotta la loro lateralizzazione orizzontale. In questo caso non si sono rilevate differenze significative tra i gruppi sperimentali. Secondo la SAH, se è vero che la negligenza spaziale unilaterale segue un gradiente di concentrazione lungo l’asse orizzontale con un deficit progressivo da destra verso sinistra, gli stimoli meno lateralizzati non dovrebbero subire importanti distorsioni. Nel terzo esperimento è stata utilizzata una metodica indiretta per testare la SAH: abbiamo indagato la distorsione della dimensione orizzontale nei pazienti con neglect in un compito di giudizio della dimensione verticale. Dai risultati ottenuti possiamo concludere che la distorsione del giudizio verticale dato dai pazienti con neglect è direttamente influenzata dalla distorsione dello spazio orizzontale (irrilevante in tale compito). Quando venivano presentati due stimoli identici (per larghezza e altezza), i pazienti tendevano a giudicare lo stimolo posto a sinistra come più alto in quanto veniva percepito come più stretto. In una seconda sessione sono stati presentati gli stessi stimoli ma con dimensioni dimezzate. I risultati ottenuti sono in accordo con l’effetto crossover: gli stimoli posti a sinistra, infatti, sono percepiti dai pazienti come più larghi di quelli posti a destra, e di conseguenza giudicati più bassi.
- Id prodotto:
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80681
- Handle IRIS:
-
11562/710362
- depositato il:
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17 aprile 2014
- ultima modifica:
-
4 novembre 2022
- Citazione bibliografica:
-
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