Effectiveness of antipsychotic drugs in first-episode schizophrenia and schizophreniform disorder: an open randomised clinical trial
R.S. Kahn, W.W. Fleischacker, H. Boter, M. Davidson, Y. Vergouwe, I.P.M. Keet, M.D. Gheorghe, J.K. Rybakowski, S. Galderisi, J. Libiger, M. Hummer, S. Dollfus, J.J. López-Ibor, L.G. Hranov, W. Gaebel, J. Peuskens, N. Lindefors, A. Riecher-Rössler, D.E. Grobbee
Nonostante gli antipsicotici di seconda generazione siano stati introdotti nel trattamento della schizofrenia più di dieci anni fa, ad oggi la loro efficacia e tollerabilità rispetto agli antipsicotici di prima generazione è ancora oggetto di discussione. Questo studio randomizzato si propone di mettere a confronto l’efficacia dei farmaci antipsicotici di seconda generazione con quella dell’aloperidolo a basso dosaggio negli esordi di schizofrenia. Gli autori hanno reclutato 498 pazienti con diagnosi di schizofrenia, disturbo schizofreniforme e disturbo schizoaffettivo in 50 centri di ricerca di 14 paesi europei. I pazienti sono stati randomizzati al trattamento con aloperidolo, amisulpride, olanzapina, quetiapina e ziprasidone. La misura d’esito primaria considerata è la sospensione del trattamento per qualsiasi ragione nei 12 mesi successivi alla randomizzazione. Dai dati ottenuti è emerso un rischio inferiore di sospensione del trattamento con amisulpride, olanzapina, quetiapina e ziprasidone rispetto all’aloperidolo, ma una riduzione della sintomatologia psicotica pressoché sovrapponibile in ciascun gruppo. Pertanto, questi risultati suggeriscono che, nonostante si possa ottenere negli esordi di schizofrenia un trattamento a lungo termine clinicamente significativo con gli antipsicotici di seconda generazione, non si può affermare che questi siano più efficaci dell’aloperidolo, dato che i tassi di sospensione del trattamento non sono direttamente in relazione al miglioramento sintomatologico.
AULA 1 della Lente Didattica
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