Three decades of antidepressant, anxiolytic and hypnotic use in a national birth cohort, Ian Colman, Michael E. J. Wadsworth, Tim J. Croudace and Peter B. Jones
British Journal of Psichiatry 189, 156-160, 2006
Si ritiene che nei paesi industrializzati l’uso degli psicofarmaci sia comune e in continuo aumento. Ad oggi non è stata mai studiata l’esposizione agli psicofarmaci nel corso di un lungo periodo di tempo in una coorte rappresentativa di popolazione. Lo scopo di questo studio è descrivere, in un periodo di 22 anni, l’uso dei farmaci antidepressivi, ansiolitici e ipnotici, e l’associazione tra l’uso di questi farmaci e la presenza di comuni disturbi mentali (ansia e depressione). Per fare questo si è studiato un campione di oltre 3000 individui nati nel 1946 in Inghilterra. I partecipanti sono stati intervistati diverse volte tra i 31 e i 53 anni riguardo all’uso degli psicofarmaci e riguardo ai sintomi dei comuni disturbi mentali. I risultati dello studio indicano che la prevalenza dell’uso di antidepressivi, ansiolitici e ipnotici è aumentata significativamente dal 1977 al 1999, man mano che la coorte è invecchiata. Meno del 30% dei partecipanti che hanno riferito sintomi ansioso-depressivi ha utilizzato antidepressivi, ansiolitici o ipnotici. L’uso pregresso di tali farmaci è risultato essere un forte predittore dell’uso di uno psicofarmaco in un successivo episodio di disturbo mentale. Questa associazione si indebolisce nel corso del tempo. Le conclusioni suggeriscono che la farmacoterapia è ancora poco utilizzata dagli individui con comuni disturbi mentali in Inghilterra. Questo non sembra essersi modificato negli ultimi 30 anni.
Discussants:
Dr. ssa Eva Trevisan
Dr. Leone Barlocco
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